Apple Store in piazzetta Liberty tra entusiasmi e polemiche

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Milano si sta confrontando con la sua internazionalitá, accanto alle polemiche per le palme di Starbucks, si accendono i malcontenti per il cubo di vetro dell’Apple Store (gia presente a Sidney, New York, Boston, Miami, Bejing) in piazzetta Liberty, anche se l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran si dice soddisfatto per le ricadute positive sulla città, che sarà ancora più attrattiva per i turisti di tutto il mondo.

I cantieri si sono aperti, con un leggero ritardo, all’inizio di questo 2017 e dovrebbe essere pronto per Natale. Sará il centro piú innovativo e tecnologico del mondo, il problema è il cambio di volto radicale che subirá la piazza restaurata appena due anni fa dalla giunta Pisapia (stessi assessori) con 600 mila euro.

Il grande cubo trasparente, infatti, al centro, sovrasterà l’anfiteatro «sotterraneo» e occuperá gli spazi del vecchio cinema Apollo. Una grande scala a gradinate, infatti, collegherà la piazza con il livello sottostante. Alle spalle dell’anfiteatro verrà realizzata una vetrata schermata da una cascata d’acqua che sovrasterá i palazzi e sará visibili da Corso Vittorio Emanuele, la cascata segnerà l’ingresso al negozio posto a quota -3,24 metri. Allo store si potrà accedere anche dalle scale che verranno realizzate all’interno del cosiddetto «Portale», la struttura completamente vetrata ai cui lati verranno poste due vasche d’acqua.

Il progetto ha avuto il benestare della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano e del Municipio 1, ma si lamentano in tanti: ci saranno cascate d’acqua che ma non ci sará piú la piazza, dicono, bensí solo un perimetro largo sei metri dove non avranno piú spazio i dehors o gli alberi, anche se pare siano previste alcune piantumazioni.

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