A dirlo per primo è stato Bloomberg e poi è rimbalzato su tutti i siti che si occupano di tecnologia: pare proprio che Huawei stia pensando di produrre uno smartphone pensato per lavorare con applicazioni blockchain, e potrebbe essere giá l’attesissimo P20.
La casa cinese ha contattato la startup israeliana Siris Labs per sviluppare i suoi dispositivi in modo che utilizzino in pieno la tecnologia nata per le cryptovalute, in modo da poterle ospitare al proprio interno.
Il gruppo mediorientale, infatti, nasce con il preciso intento di sviluppare soluzioni tecnologiche che facciano della crittografia e delle sue applicazioni il proprio fulcro.
Alla fine dell’anno scorso ha annunciato l’arrivo imminente di Finney, una famiglia di prodotti comprensiva di un telefono e un pc e mossa da Sirin OS, un sistema operativo sviluppato internamente e pensato per facilitare stoccaggio di criptovalute altre operazioni basate su tecnologie blockchain.
Huawei vorrebbe proprio trovare un modo di inserire Sirin OS sui propri smartphone accanto al sistema operativo Android utilizzato da sempre.