…non si solo Bitcoin vive il web!

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Come abbiamo già detto molte sono le cryptovalute che sono nate dopo il Bitcoin, queste, anche se non hanno ancora raggiunto il valore del “primogenito” hanno comunque ottime potenzialità per diventare protagoniste del mercato nei prossimi anni, anche perché ognuna ha sue caratteristiche ben precise.
Non è affatto semplice stare dietro al mercato delle cryptovalute, anche perché in ogni momento puó essere creata una nuova valuta.
Secondo un censimento datato giugno 2017 le monete virtuali sono oltre 900, anche se molte non sono già più attive (qui trovi la lista completa).
Concentriamoci su quelle piú famose:
Ethereum. Dopo il Bitcoin è la moneta con la piú ampia rete Blockchain. Rilasciata nel 2015, prevede l’esecuzione di smart contacts tramite la rete peer to peer. Dal Bitcoin si differenzia in quanto le sue transazioni sono registrate solo a patto che siano rispettate alcune condizioni di fondo: velocità e anonimato.

Bitcoin Cash. Quasi un fratello gemello del Bitocin, frutto del fork eseguito sulla rete del Bitcoin nel 2017. Di fatto, l’infrastruttura e funzionalità sono le stesse del “fratello maggiore” ma le modalità di registrazione delle transazioni nella blockchain sono pensate per velocizzare le tempistiche di scambio.

Ripple. Apprezzati anche dalle istituzioni finanziarie di tutto il mondo, si ritiene possano essere i successori del Bitcoin. Le qualitá dei Ripple? Alta velocità sulle transazioni (1500/s, al 06 ottobre 2017), scambio di valuta senza alcun limite e maggior livello di sicurezza e anonimato.

Iota. L’altcoin dell’Internet of Things. Nati come “moneta di scambio” per transazioni anonime e senza costi tra dispositivi smart connessi alla Rete. La loro peculiarità, però, è l’assenza della blockchain. Sono programmati in ternario e le transazioni utilizzano grafi aciclici diretti, che li rendono completamente scalabili e leggeri.

Litecoin. Elabora un blocco ogni 2,5 minuti (contro i 10 del Bitcoin), è definita l’altcoin leggera per eccellenza, anche se condividono gran parte dell’infrastruttura dei Bitcoin.