IBM e Sony puntano a portare il nastro magnetico nel cloud

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Il futuro dell’archiviazione dati è in un nastro magnetico. Le tecnologie si susseguono e sostituiscono in pochi anni ma pare che quella del nastro magnetico sia una delle piú utili e longeve!

IBM, in collaborazione con Sony Storage Media Solutions, ha appena annunciato di aver ulteriormente ampliato la capacità dei nastri magnetici e di essere in procinto di commercializzare un prodotto in grado di archiviare l’impressionante quantità di 330 terabyte di dati. Considerate che con “soli” 35 terabyte si avrebbe uno spazio sufficiente per archiviare il testo di 35 milioni di libri, che richiederebbero 399 km di scaffali.

Nei laboratori di IBM si sono raggiunti questi grandi risultati grazie alle continue innovazioni e alla nuova tecnologia di lubrificazione e scorirmento del nastro che ne rende piú stabile l’utilizzo.

La longevitá di questa tecnologia è incredibile se si pensa che nel 2006 la loro capacitá era di 6 miliardi di bit per pollice quadrato, oggi ce ne sono fino a 201 miliardi e per il futuro IBM ritiene sará possibile raddoppiare la capacitá di archiviazione ogni due anni per almeno il prossimo decennio!

Anche a livello commerciale la vita dei nastri sará longeva in quanto, pur avendo un costo superiore di produzione, il prezzo per terabyte finale sará piú basso.

Infine questa tecnologia, si pensa, avrá sempre nuovi settori di utilizzo: “I nastri sono solitamente usati per gli archivi video, il disaster recovery e per il back-up dei files”, ha spiegato il ricercatore di IBM Evangelos Eleftheriou. “Ma è possibile pensare anche a utilizzi nel campo del cloud. Nonostante il nostro nastro abbia un costo superiore di produzione, il prezzo per terabyte finale sarà più basso; pensiamo che questo aspetto possa renderlo commercialmente appetibile”.